L’effetto Bullwhip, conosciuto anche come effetto Forrester (dal nome dello studioso che lo ha analizzato) o anche effetto frusta, è la principale causa di inefficienza all’interno delle supply chain e indica l'aumento della variabilità della domanda man mano che si va a ritroso, lungo la catena di fornitura, partendo dal mercato finale.
Effetto Bullwhip (frusta) o Forrester è un termine che indica un fenomeno legato ai segnali della domanda. L'analogia con la frusta è dovuta al fatto che un piccolo movimento del polso provoca ampi movimenti della frusta, facendo sì che la sua estremità superi la velocità del suono producendo il tipico rumore.
Nell'ambito della supply chain, un piccolo cambiamento nella domanda provoca un drastico cambiamento nell'offerta. Questo perché in un sistema di attori strettamente connessi com'è la supply chain, eventi che rappresentano piccole deviazioni dalla media si sommano amplificandosi.
La domanda viene stimata a partire dal punto vendita. Se la domanda aumenta o si riduce all'improvviso e se il sistema di pianificazione e previsione della domanda non è in grado di gestire la variazione, questo cambiamento può innescare una reazione a catena. Il prossimo attore a monte della supply chain cercherà di compensare la variazione con un certo margine, cosa che farà a sua volta l'attore successivo e così via.
L'inventario può passare rapidamente dall'avere mancanti ad un eccesso di materie. Ciò è causato dalla natura seriale della comunicazione degli ordini a monte della catena e ad i ritardi intrinseci dovuti agli spostamenti logistici del prodotto lungo la catena di produzione. (fonte)
Consideriamo una supply chain formata da tre attori (negozio, distributore, fabbricante) e vediamo come si genera nel concreto l'amplificazione della domanda.
Il prodotto X ha una domanda giornaliera di 50 unità. All'improvviso il cliente duplica l'ordine, richiedendo 10 unità. Cosa succede ai tre attori convolti nella catena di approvvigionamento?
In questo esempio abbiamo considerato solo tre attori coinvolti, ma più la catena di fornitura è complessa, maggiore sarà l'amplificarsi della domanda percepita rispetto a quella reale.
Il principale elemento che causa l'effetto frusta è da ricercare nel fatto che ogni attore agisce singolarmente, senza una visibilità di insieme basata su dati reali:
Si tratta di un aspetto noto in ambito supply chain, che però non viene risolto dai tradizionali Material Requirements Planning, ma addirittura amplificato da essi.
Purtroppo l’MRP ha i suoi svantaggi e il difetto più grande è quello noto come "nervosismo". La definizione data dall'APICS è la seguente: la caratteristica in un sistema MRP che si verifica quando piccoli cambiamenti nei record di livello superiore (ad esempio, livello 0 o 1) o nel programma di produzione principale causano cambiamenti significativi di tempistiche o quantità nei programmi o negli ordini di livello inferiore (ad esempio, 5 o 6).
Il nervosismo, o in inglese system nervousness, è una delle principali cause dell'effetto frusta. Purtroppo, più sono i nodi della catena di approvvigionamento, maggiore è la variabilità della supply chain e pertanto più sono complesse le catene di fornitura, maggiore è l'impatto della variabilità sui tempi di consegna, sui livelli di servizio e sui livelli di inventario.
L'MRP infatti è uno strumento utile, che oggi però può essere aiutato dal DDMRP nella gestione delle supply chain moderne che sono maggiormente complicate. Per questo motivo sono stati introdotti parametri che purtroppo a volte risultano confusionari; ogni parametro distorce la domanda reale e crea un errore previsionale, che aumenta all'aumentare dei livelli della distinta. A ciò si aggiunge il fatto che il segnale di pianificatore, basato sul forecast, sposta ordini di produzione ogni volta che viene modificato. Ciò avviene ogni volta che viene lanciato l'MRP ed è un effetto chiamato system nervousness. La combinazione di questi due effetti fa sì che l'azienda non abbia visibilità di ciò che deve realmente produrre. Producendo senza visibilità sul futuro aumentano le scorte e si verificano stock-out.
Come detto, purtroppo l'effetto Bullwhip ha delle conseguenze negative sulle supply chain, in particolare:
Questi sono i principali sintomi dell'effetto Bullwhip, ma per fortuna oggi esistono soluzioni in grado di ridurre drasticamente, fino quasi annullare, tale fenomeno del settore manifatturiero.
Il DDMRP riesce ad evitare questo fenomeno grazie alla gestione dei materiali tramite buffer che permettono di ridurre la variabilità complessiva.
Più in particolare, il DDMRP non sostituisce l’MRP ma lo adatta alle esigenze delle moderne catene di fornitura. Invece di essere guidato dalla previsione come l'MRP, il DDMRP è guidato dalla domanda ed utilizza punti di disaccoppiamento strategici per smorzare l'effetto della distorsione del segnale della domanda e dell'offerta che porta all'effetto bullwhip.
Il DDMRP dona benefici reali e tangibili alle aziende che lo adottano, tanto che ad oggi sono centinaia le aziende manifatturiere che lo hanno implementato. I benefici ottenuti dagli utenti infatti parlano di:
Oggi le aziende manifatturiere tengono sotto controllo ed eliminano l'effetto Forrester grazie all'utilizzo di moderni e avanzati software di Demand Driven MRP (DDMRP), grazie ai quali possono pianificare l'approvvigionamento di materie in maniera avanzata. Scopri anche tu come dotare la tua aziende di questo strumento e come integrarlo perfettamente all'interno della tua azienda, chiedi informazioni ad un esperto di DDMRP.